Lauda-Martirum

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Sacra rappresentazione di Fabrizio Da Trieste liberamente tratta dalle lettere di S. Vigilio a S Giovanni Crisostomo e a S. Simpliciano

Produzione

Festival di musica sacra di Trento e Bolzano 2007

In collaborazione con

Stiegen zum Himmel – Sentieri del cielo  (Val Venosta)

Azienda per il turismo Valle di Non

Patto territoriale Alta Val di Non

Basilica Ss. Martiri – Santuario di S. Romedio

Personaggi e interpreti

Gruppo teatrale Club Armonia

L’ANZOLFabrizio Da Triste
SISINNIOMassimo Nascimbeni
MARTIRIOPaolo Frizzi
ALESSANDROMarco Revolti
AMBROGIO VESCOVO DI MILANOAldo Dorigatti
VIGILIO VESCOVO DI TRENTORenzo Fracalossi
PRIMA PAESANAPatrizia Dallago
SECONDA PAESANASara Ghirardi
‘NA FEMENAFrancesca Cereghini
SATANAMarco Scartezzini
ONORIO IMPERATOREAlberto Tafner
I PAESANI DI S.ZENOAmos Collini, Francesca Cereghini, Mariano Degasperi

Musiche

Gruppo vocale Laurence K. J. Feininger:canto gregoriano

Concordu di Castelsardo: canti tradizionali della settimana santa

Cappadocia duo: musica del Medio Oriente (oud, nay, kaval, gajda)

Progetto musicale

Renato Morelli

Regia

Renzo Fracalossi

Sinossi – Presentazione

La vicenda è collocata storicamente nella terra degli Anauni nell’anno 397 dell’Era volgare.

Vigilio, terzo Vescovo di Trento, manda i tre missionari cappadoci Sisinio, Martirio ed Alessandro, inviatigli da Ambrogio Vescovo di Milano, a cristianizzare quelle valli poste ad occidente del Trentino, in ossequio al decreto imperiale di Teodosio che nell’anno 380 d.C. attribuisce al Cristianesimo il carattere di religione dell’Impero.

Dopo la serenità iniziale, pur in una non facile predicazione, i pagani trucidano i tre Martiri davanti alla statua del dio Saturno e l’invocazione conclusiva è un omaggio a quanti, per fede ed amore, sanno arrivare fino alle più estreme conseguenze.

All’Angelo, voce narrante che si esprime in una variante dell’idioma anaune, rispondono i tre Martiri in un “volgare” tosco-umbro-abruzzese con qualche residuo di latino, mentre sullo sfondo rimane Satana ed il popolo che usano il più comprensibile dialetto trentino, in un armonico crescendo rigorosamente in metrica e secondo le regole dell’antica scrittura teatrale.